Le ragioni dei residenti che vogliono salvarsi dall'aggressione delle "cultura"

Quando inizia l’estate a Piazza San Cosimato comincia il calvario dei residenti, nei tre anni passati è stato così. Quest’anno abbiamo cominciato prima perché c’è la campagna elettorale. Siamo finiti nel tritacarne mediatico ed abbiamo anche avuto i manifestini sotto casa che ci intimavano di “andare via”.

Lo scorso anno l’”associazione piccolo cinema america” ha “occupato” la piazza per sessanta giorni e notti (di meno non si poteva) e non si è dormito fino a che non finivano le proiezioni ed i dibattiti e la gente non se ne andava…..poi alle 4 di mattina arrivava il mercato e si ricominciava con i rumori della vita.

Chi siamo? Non di certo “trogloditi”, o persone dal “deprimente ottuso perbenismo piccolo borghese” siamo gente di cultura con laurea, oppure no, operai, impiegati, pensionati, alcuni anziani, alcuni affetti da patologie, alcuni che si ostentano a voler lavorare per vivere e si debbono alzare presto la mattina. Alcuni di noi definiti come coloro “che hanno i sogni come il buco della serratura ben serrata” si debbono svegliare solo 4/5 ore dopo la fine delle proiezioni in Piazza e dell’allontanamento ciarliero degli spettatori e/o del ripristino dell’area (che dire del rumore delle sedie che si impilano e si legano a catena nel silenzio della Piazza?). L’Italia è una Repubblica “fondata sul lavoro” e chi ce l’ha vorrebbe mantenerselo anche per sostenere pagando le tasse tutti coloro che campano con i finanziamenti per la “cultura”.

Abbiamo democraticamente cercato una mediazione prima con incontri con le amministrazioni locali ma senza ottenere risultati, ci viene da pensare che gli interessi in campo fossero ciclopici.

Poi abbiamo cominciato a scrivere petizioni, denunce, comunicati (che nessuno ha pubblicato).

A fronte di questo nostro fallito “esercizio di democrazia” siamo stati denunciati dall’associazione e dal suo presidente per calunnia e i nostri nomi, con indirizzi e dati sensibili, sono stati pubblicati sulla pagina FB denominata “Sei di Roma se”. E’ scattata la nostra denuncia per violazione della Privacy.

Tutte le sessanta sere di proiezione dell’arena un filmato proiettato prima del film descriveva i firmatari della petizione come appartenenti alla “morte nera” prendendo spunto dal film “Guerre stellari”.

Non c’è stato un giornalista che abbia espresso con “libertà di penna” una parola a favore di chi vive sulla piazza. Invitiamo i giornalisti a casa nostra a vivere sulla loro pelle, cosa significhi subire la tortura del sonoro di un film nella tua camera da letto (Dario Argento e il suo horror ci ha fatto molta compagnia) soltanto perché gente arrogante, con alle spalle una politica altrettanto arrogante, ha deciso di venire a fare “cultura” e affari (la mescita di birra non è permessa ma è stata concessa in deroga) sotto casa tua e di sfruttare il suolo pubblico (mai pagato) di una Piazza storica, tutelata, per fare incassi o colletta o attività politica.

Questi fatti non sono un segnale di scollamento tra generazioni, il fenomeno sconvolge la vita a 20 come a 50 anni, perché la privazione del sonno distrugge fisicamente e psicologicamente chiunque. Anzi proprio i “vecchi”, di cui in molti commenti si parla con disprezzo, sono quelli che si lamentano meno perché l’incipiente sordità consente loro di riposare nonostante il fracasso. Mentre invece i bambini ci sentono, eccome, e vanno a scuola e poi ai centri estivi insonnoliti, accompagnati da genitori isterici che cercano di tenersi in piedi sperando, prima o poi, di ottenere una semplice applicazione della legge e veder riconosciuti i propri diritti di cittadini. Segnaliamo le numerose richieste di deroga ottenute, negli anni passati, dall’arena del cinema di Piazza San Cosimato, deroghe soprattutto nella durata (la delibera 48 di tutela delle piazze storiche prevede solo tre giorni come si moltiplicano a sessanta?) nei decibel (puntualizziamo che in certi casi i controlli non sono sufficienti, ne basterebbero pochissimi ad attestare comportamenti scorretti reiterati, lo sappiamo che il suono si propaga verso l’alto: nessuno ha misurato i decibel sui tetti dei palazzi), nell’erogazione di bevande (chiosco per la birra con tanto di scontrini emessi).

Sembra banale il nostro punto di vista, in questa Roma acciaccata, calpestata e mistificata: al di sopra di questa nostra questione v’è, comunque, la Legge, la quale esiste per regolare i rapporti umani e conciliare le relazioni tra istanze diverse a fondamento di un Patto Sociale che sarebbe pericoloso e controproducente mettere in discussione, in questa come in ogni altra situazione, è solamente alla Legge ed al suo rispetto che ci appelliamo.

Negli anni passati non sono state rispettate le norme e la loro ‘eccezionale’ disapplicazione in nome della “cultura” fa sorgere un serio sospetto di incostituzionalità per una arbitraria e non conforme interpretazione. Imporre in zone residenziali la location di un tale evento da mettersi in atto senza limiti di emissione acustica (che per altro nessuno va a verificare e controllare) è pratica in assoluto contrasto con la legge di riferimento principale, ovvero con la Legge Quadro (L.447/95 “a tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo dall’inquinamento acustico” (art.1_Finalità) la quale pur riconosce ai sindaci il potere di autorizzare in deroga (art.6, comma 1, lettera h) “lo svolgimento di attività temporanee e di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico e per spettacoli a carattere temporaneo ovvero mobile nel rispetto delle prescrizioni indicate dal comune stesso”.

Questo fino al 2017 nell’anno in corso vedremo cosa ci riserverà l’Estate Romana nel 2018.

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Une réponse à Le ragioni dei residenti che vogliono salvarsi dall'aggressione delle "cultura"

  1. Sabrina Giontella dit :

    La Legge italiana descrive una realtà virtuale che in molte, moltissime città non ha nessun tipo di riscontro. Esistono due realtà e si vive nella peggiore delle due, quella infernale, che non garantisce tutele nè rispetto, non conosce buona educazione ma basa il patto sociale sulla legge del più prepotente. Ed il più prepotente è quello politicamente più forte. Non c'è altro..

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